La patologia emorroidaria è una malattia legata all’infiammazione delle vene del retto e dell’ano. Sono chiamate appunto vene emorroidarie.

Queste scivolano all’esterno della loro sede naturale nell’ano per il cedimento della mucosa rettale. In alcuni casi le emorroidi possono provocare la formazione di coaguli o trombi che amplificano tutti i sintomi in particolare i sintomi dolorosi.

Si tratta quindi di una condizione molto fastidiosa e spesso debilitante, da risolvere il prima possibile. Ne parliamo insieme nell’articolo di oggi.

Cosa sono le emorroidi

Le emorroidi non sono altro che dei vasi sanguigni venosi e arteriosi che rappresentano delle strutture anatomiche normali presenti in tutte le persone. Anatomicamente queste vene sono rivestite da uno strato di mucosa che gli da la forma di morbidi cuscinetti di tessuto che contribuiscono alla discriminazione del contenuto rettale, al mantenimento della continenza e all’evacuazione. Quindi quando parliamo di emorroidi stiamo facendo riferimento a delle strutture anatomiche normali che servono alla normale funzione rettale. Spesso, invece, questo termine “emorroidi” viene usato per riferirsi alla malattia di queste vene. Quando si parla di “malattia emorroidaria” che, invece, è una condizione patologica che colpisce le emorroidi sane.

La malattia emorroidaria

Le emorroidi diventano patologiche quando una condizione di infiammazione cronica le fa aumentare di dimensioni e le trasforma in vere e proprie “varici emorroidarie” cioè vasi sanguigni malati con la parete sfiancata e tortuosa. In questa condizione questi vasi sanguigni posso rompersi e provocare sanguinamento. Oppure possono generare dei coaguli (detti trombi) che occludono il passaggio del sangue all’interno del vaso stesso, determinando una condizione di estremo dolore.

Da cosa è provocata la malattia emorroidaria?

Diciamolo una volta per tutte: non esiste una causa unica della malattia emorroidaria! Questa patologia è una patologia che si definisce multifattoriale. È quindi legata a più fattori che possono agire insieme, chi più chi meno, determinando il formarsi della malattia. Questi fattori sono tanti e dipendono da soggetto a soggetto. Sono l’alimentazione, lo stile di vita, le abitudini defecatorie, il tipo di lavoro svolto, lo stress e infine la familiarità. Tutti insieme, se non eliminati o curati, determinano il formarsi di una malattia emorroidaria.

Come intervenire in caso di emorroidi

Per prima cosa bisogna sottolineare che la scelta del trattamento è strettamente legata allo stadio della malattia e quindi può variare da caso a caso.

Quando ci si trova negli stadi iniziali della malattia emorroidaria, solitamente si opta per delle semplici modifiche alle abitudini alimentari e igieniche con un trattamento farmacologico associato anche a scopo preventivo,. Si tratta essenzialmente di scegliere un tipo di alimentazione più sana, ricca di fibre. Si consiglia inoltre di praticare attività fisica ed evitare uno stile di vita eccessivamente sedentario.

Per quanto riguarda la corretta igiene intima, si parla di un processo che va ripetuto dopo ogni evacuazione, tramite bagni con acqua tiepida e all’applicazione appositi di unguenti e pomate ad uso locale.

Quando invece ci troviamo di fronte ad uno stadio più avanzato, come nel caso delle emorroidi di secondo e terzo grado, bisogna necessariamente ricorrere a trattamenti interventistici più decisivi.

La legatura elastica, la cauterizzazione o la crioterapia (cura con il freddo) sono trattamento applicabili sono in pochi casi e sono ormai stati quasi del tutto abbandonati per gli scarsi risultati.. In alternativa, si può scegliere la terapia con laser. Si tratta di un nuovo trattamento emergente che consente di risolvere alcuni caso con noduli emorroidari singoli e non eccessivamente grandi.

Infine, se ci troviamo di fronte ai casi peggiori e cronici, come le emorroidi di quarto grado o il prolasso completo delle emorroidi all’esterno, sarà necessario ricorrere ad un vero e proprio intervento chirurgico. Quest’ultimo resta ancora oggi il modo migliore per risolvere definitivamente il problema. Presenta un basso rischio di recidive, anche se le tecniche chirurgiche tante e alcune rappresentano degli interventi mini-invasivi.

Come funziona l’intervento chirurgico

L’intervento chirurgico viene solitamente considerato una cosa complicata e rappresenta un vero e proprio trauma per il paziente: questo non è affatto vero. Le moderne e recenti tecniche chirurgiche odierne ci consentono, anche eseguendo procedure complesse, di essere poco traumatici. In alcuni casi l’intervento può essere addirittura semplice, veloce ed indolore. Spesso è un intervento che viene svolto in day surgery, con una sola giornata di degenza e con una ripresa dell’alimentazione e del ritorno alle proprie attività di casa o lavorative molto veloce.

Al ritorno a casa basterà mantenere la zona anale pulita e disifettata, senza nessuna garza o medicazione e nessun tampone interno, con la possibilità di andare liberamente in bagno. Una terapia di supporto ed una adeguata alimentazione vengono date a tutti i pazienti dopo l’intervento.

Per saperne di più contattami. Insieme valuteremo la tua situazione e decideremo la terapia più adatta al tuo caso di emorroidi.